giovedì 5 gennaio 2012

Allium ampeloprasum




Il porro selvatico, detto anche porraccio, è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle amaryllidaceae. Il nome della specie deriva da ampelos, vite e prason, porro, in riferimento all'habitat nel quale più frequentemente si può trovare allo stato spontaneo. Molto simile al porro domestico, è composto da un bulbo da cui ogni anno nascono foglie e fiori e a cui si affiancano diversi bulbilli laterali. L'infiorescenza è sferica, di colore variabile dal bianco al rosa spesso con striature color porpora. Pianta spontanea dell'aerale mediterraneo è presente nei campi coltivati, nella zona della vite e dell'ulivo, fino ad una quota massima di circa 1200 metri. In Italia è presente ovunque tranne in valle d'Aosta e Trentino Alto Adige.
Pianta edule e officinale è impiegata nella medicina popolare per favorire la digestione, per ridurre la pressione arteriosa e prevenire raffreddori. Viene usata per dissolvere i calcoli renali, ridurre il colesterolo e come vermifugo. In cucina si usa soprattutto in inverno quando le foglie sono più tenere per insaporire frittate, zuppe, minestre oppure crudo in insalata.

Le nostre tre piante arrivano direttamente dall'orto di Ciancavarè, dove un tempo erano le vigne. Le abbiamo trapiantate nella serra del Buon Villano sperando che sopravvivano al trasloco e la prossima primavera si possano riprodurre.

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