domenica 28 ottobre 2012

Un recinto

Se è vero che il giardino è il luogo dell'anima e che il termine "Paradiso" in antico iraniano derivava da "pairi" ossia cingere e "daeza" cioè muro, ne consegue che abbiamo infine posto le basi per cintare il nostro piccolo pezzo di Paradiso. (cfr. "il giardino come spazio interiore" Ruth Ammann - Bollati Boringhieri)
Questione a lungo combattuta quella del recinto.
In un primo tempo al Buon Villano si optava per l'orto libero da ogni confine, non delimitato da nulla, verde coltivato dentro il verde della natura. Poi arrivarono i primi ospiti. Fu la volta dei caprioli e del tasso: una, due, tre e numerose visite.
Allora la linea dura dell'orto-paesaggio venne meno. Che poi era questione di guardarsi intorno: tutte le cascine del circondario hanno il loro bel pezzo di orto recintato chi da steccato, chi da rete, chi da siepi (pochi fortunati).
Così ci siamo attrezzati e abbiamo deciso che sarà un recinto con steccato tradizionale in legno di castagno. Non per copiare, ma perchè a ben guardarli quelli delle cascine della zona, sono veramente belli.
E' questo il caso dell'utile che si unisce al dilettevole. Il nostro orto avrà un recinto, sarà uno spazio protetto da incursioni indesiderate, dai venti di marino e perchè no...sarà sempre più bello.
Il 24 Ottobre 2012 Fabio ha piantato i pali e le traverse. Io ho messo a dimora il finocchio di mare (Crithmum maritimum L.secondo la teoria di Clemence in merito alla rusticità delle piante: "Bisogna un po' provare"!. Lo scorso inverno nonostante le gelate pazzesche sono sopravvissuti egregiamente il rosmarino, il mandorlo, i gladioli lasciati in piena terra, il tagete limoni, la valeriana rossa (centranthus ruber). Allora quest'anno ho continuato la prova di rusticità mettendo a dimora il Melianthus major (ad oggi in piena vigoria) ed appunto il finocchio marino. La tuberosa donataci da Patrice del Musée de la Parfumerie sta andando a fiore ora... (sotto la neve di oggi non voglio pensare cosa ne sarà stato...), l'ho protetta con una yuta ma temo che dovrò rinunciare alla sua fragranza per quest'anno...





Ho raccolto ancora kili di pomodori, avendo cura di prendere anche quelli verdi per farli maturare in casa, una manciata di piselli, radicchio, un broccolo e frigitelli in quantità.
C'era una luce calda, fuori stagione. Faceva venire tanta voglia di nuove semine, altro che di mettere l'orto a riposo!

L.

sabato 6 ottobre 2012

Orto d'ottobre


Questa mattina il sole riusciva a fatica a farsi largo tra la nebbia di marino. E' tempo di raccogliere le zucche, mentre i fagliolini continuano a produrre ormai da mesi. Le verdure estive mostrano segni di resa e quelle autunnali hanno preso nuovo vigore dalle piogge e dall'insolito tepore di questi giorni. Le api bottinano, specialmente i fiori dell'orto, in cerca delle ultime scorte. Oggi abbiamo raccolto i semi dei fagiolini più secchi per la semina della prossima primavera. Quattro lenzuolate di foglie di faggio si stanno già decomponendo nella concimaia. Rimane da ordinare altro letame in modo che possa maturare per bene entro primavera e tagliare la legna per la stufa. Tra pochi giorni sarà già ora di preparare il terreno e ripulire le aiuole per i trapianti autunnali: rose, aglio, narcisi...