Pochissimi oramai i momenti per potersi dedicare alla terra.
Oggi è stata la prima domenica dell'anno dedicata al Buon Villano.
Il cielo non era terso, ma il canto degli uccelli era potente ed energetico e il tepore della stagione finalmente riscaldava la pelle e richiamava il ramarro e le lucertole allo scoperto. Nello stagno i girini sono usciti dalle uova e nuotano a migliaia.
E' tempo di seminare. Tempo di ripulire il secco per accogliere le nuove gemme, i nuovi getti.
Odore di prati che bruciano, odore di terra vangata.
I primi lievissimi profumi dei pruni in fiore.
E' primavera. La mia trentatreesima. E faccio lo sforzo di dire grazie per questo piccolo pezzo di terra che rimane il sogno di una vita, la sfida di ogni giorno.
L.
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